“Oscar” è la parola chiave di questo film. L’ha vinto il regista e sceneggiatore, l’attore protagonista, la sua spalla. E poi, come perdere sul grande schermo l’ennesima trasformazione fisica di Christian Bale? È nei cinema “Vice – L’uomo nell’ombra” di Adam McKay.
LA TRAMA. Attraversando mezzo secolo, il complesso viaggio di Cheney (Christian Bale), da operaio elettrico del rurale Wyoming a Presidente de facto degli Stati Uniti, offre una prospettiva interna, a volte amara e spesso inquietante, sull’uso e l’abuso del potere istituzionale. Nelle mani capaci di McKay, la dicotomia di Cheney, tra amorevole padre di famiglia e burattinaio politico, è raccontata con intelligenza e audacia narrativa. Guidato dalla sua straordinaria e fedelissima moglie, Lynne (Amy Adams), e avendo come mentore il brusco e spavaldo Donald Rumsfeld (Steve Carell), Cheney si insinua nel tessuto politico di Washington DC durante l’amministrazione Nixon, diventando Capo dello Staff della Casa Bianca sotto Gerald Ford e, dopo cinque mandati nel Congresso, Segretario alla Difesa per George W. Bush. Nel 2000 rinuncia alla sua posizione di Ceo di Halliburton per ricoprire il ruolo di vicepresidente di George W. Bush (Sam Rockwell), con l’implicito accordo che avrebbe esercitato un controllo quasi totale. Un copresidente in tutto e per tutto, tranne che per il nome. Le astute e segrete manovre politiche di Cheney hanno modificato il panorama politico americano in modi che continueranno a riecheggiare per i decenni a venire.
IL REGISTA. Dopo aver diretto diverse commedie demeziali (“Anchorman”, “Ricky Bobby”, “Fratellastri a 40 anni”, “I polizziotti di riserva”), Adam McKay vince l’Oscar nel 2016 per la sceneggiatura di “La grande scommessa”.
CURIOSITÀ. Il film ha ottenuto 6 candidature ai Golden Globes per miglior film, regia, attore protagonista, attore e attrice non protagonista e sceneggiatura.
GENERE: Biografico – USCITA: 3 gennaio – DURATA: 132 minuti