VENEZIA. Altissima l’attesa culminante in 10 minuti di fragorosi gli applausi. È Ferrante Fever alla Mostra del cinema di Venezia. La proiezione in anteprima mondiale dei primi due episodi dell’“Amica geniale” ha mostrato un prodotto d’eccellenza, vibrante, crudo, goduria per gli occhi e per la mente. La trasposizione televisiva del caso letterario della misteriosa Elena Ferrante (è segreta la sua identità) è affidata al regista Saverio Costanzo: «Il mio coinvolgimento è merito della Ferrante che ha suggerito il mio nome ai produttori. Avevo già letto i suoi libri ma non avrei mai pensato di poter realizzare una serie tv. Quando mi è stato proposto non ho esitato un secondo, un regista per trovare equilibrio deve capire se il cuore del racconto somiglia a quello che può realizzare e mettere in scena. Fin dai primi libri ho sentito una condivisione di idea, una ostinazione della ricerca pericolosa di una realtà drammaturgica. Un progetto molto grande che non mi ha spaventato».
Il cuore della narrazione è l’amicizia di Elena e Lila che nasce sui banchi della scuola elementare in un rione popolare di Napoli negli Anni ‘50, il legame di una vita, una storia avvincente e l’affresco d’epoca. Un mondo dove sono in discussione l’emancipazione femminile, il valore della conoscenza, l’importanza dell’educazione. «È opera politica nella misura in cui ti accorgi di quello che non c’è più – prosegue Costanzo – Attraverso i sentimenti ti accorgi che stai guardando un’opera profondamente contemporanea».
Un racconto che ha affascinato i lettori di tutto il mondo. «Tante le cose che entrano in campo nel successo di questa opera – spiega il regista – è che si tratta di una storia che da locale diventa universale, che può raccontare tutto, un miracolo letterario». Alla stesura della sceneggiatura scritta da Francesco Piccolo e Laura Paolucci ha collaborato la stessa Ferrante, contribuendo via mail.
Episodi coinvolgenti, che introducono a quell’universo, ci permettono di familiarizzare con i personaggi, entrare in empatia con loro. Vigorosi gli scontri tra gli uomini del rione, quasi fosse un western. Violenti i litigi in casa, con i vicini. Un’opera che convincerà tutti. «È una storia che tiene insieme, come il cinema degli anni 60, tutto il pubblico, quello impegnato e quello che ama il romanzo popolare – ha spiegato Eleonora Andreatta, direttore Rai Fiction – Al suo interno corre la storia del nostro paese. Grazie a questa operazione portiamo l’eccellenza italiana e i nostri talenti in tutto il mondo».
Colpiscono al primo sguardo le mimiche della “geniale” Lila (Ludovica Nasti), e di Elena (Elisa Del Genio). Nei successivi episodi le vedremo da adolescenti interpretate da Gaia Girace e Margherita Mazzucco. «Lavorare con le bambine e poi con le ragazze è stato un privilegio, la fatica è stata tanta. Quando le ho conosciute la prima molta ero convinto fossero loro, sapevo cosa dovevo trovare, per merito della coerenza del personaggio costruito dalla Ferrante, dalla sua matrice molto specifica».
Un filo di commozione quando appare sullo schermo Antonio Pennarella, attore recentemente comparso, in una scena oscura, una inquadratura dal basso che mette ancora una volta in rilievo il suo volto ruvido, da cattivo, indimenticabile.
Prima di approdare su Rai1 in autunno, “L’amica geniale” farà tappa al cinema, in collaborazione con Nexo, l’1, 2 e 3 ottobre. Presente al Lido ad accompagnare dietro le quinte la produzione e il cast anche il premio Oscar Paolo Sorrentino che figura nei titoli come produttore esecutivo della serie. Co-prodotta dall’americana Hbo e da TimVision con Fandango e Wildside si annuncia già un “best seller” mondiale.