“La vita non porta da nessuna parte se insegui uno stupido sogno”. Bart Millard è cresciuto con queste parole del padre violento e alcolizzato. La madre lo ha abbandonato da piccolo e da adolescente nasconde i suoi problemi al mondo. Una storia straziante, commovente, che tratta il tema delle dipendenze e delle conseguenze in età adulta delle violenze psicologiche subite nell’infanzia. Una storia vera che arriva al cinema col titolo “Una canzone per mio padre” di Jonathan e Josh Baker.
Già perché Bart scopre di avere un talento canoro, scappa di casa e si unisce ad una band, che diventa la sua seconda famiglia, per girare l’America in camper. La sua vita verrà rivoluzionata dall’incontro con un produttore di fama, Brickell, che gli insegnerà a prendere per mano la propria vita, affrontare il suo dolore. E così il dolore diventa ispirazione. Si ricongiungerà col padre, “Voglio rimettere apposto le cose tra me e te” gli confessa il genitore, e scriverà una canzone che cambierà la sua vita e ispirerà quella di tante altre persone.
Nei panni del protagonista c’è J. Michael Finley, giovane attore al suo esordio cinematografico ma con alle spalle l’esperienza di Broadway nei musical “Les Misérables”, “Hair” e “Sweenie Todd”. Suo padre, Arthur, ha il volto di una colonna di Hollywood come Dennis Quaid, già protagonista di “Ogni maledetta domenica”, “Traffic”. «Arthur non è un cattivo padre – spiega l’attore – ha semmai visto andare in frantumi i suoi sogni e vorrebbe proteggere il figlio dallo stesso tipo di delusione, anche se ciò significa privarlo del tutto dei suoi stessi sogni. La redenzione però lo riporterà sulla giusta via».
Dopo aver commosso il pubblico degli Stati Uniti, il film arriverà nelle sale italiane dal 7 novembre distribuito dalla Dominus Production, casa di produzione e distribuzione filmica, nonché una casa editrice e discografica, fondata da Federica Picchi con la missione di diffondere prodotti ad alto valore artistico e culturale, con un profondo contenuto etico ed educativo.
(articolo pubblicato sul mensile Cultura Identità di ottobre 2019)