Le delusioni italiane già partite con la mancata cinquina per “Nostalgia” di Martone, sono state confermate nella notte degli Oscar che ha visto i nostri uscire a mani vuote. Nulla di fatto per Alice Rohrwacher, candidata nella categoria miglior cortometraggio con “Le pupille” e per Aldo Signoretti candidato nella categoria miglior trucco.
Continuando sulla scia degli scontenti non possiamo non nominare Steven Spielberg che non raccoglie nulla col suo “The Fabelmans”. Non è andata meglio a Todd Field (“Tár”) Ruben Östlund (“Triangle of Sadness”), Martin McDonagh (“Gli spiriti dell’Isola”).
Ma la serata cinematografica più attesa dell’anno ha regalato anche bei momenti di gioia, di rinascita. Come nel caso di Brendan Frazer e di Ke Huy Quan.
Il primo, sulla cresta dell’onda dopo la trilogia della “Mummia” nei primi anni 2000, è sparito quasi per un ventennio salvo poi risalire la china in “The Whale” che gli è valso la statuina come miglior attore protagonista per aver vestito i panni di un insegnante di inglese obeso e solitario cerca di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente allontanata per avere un’ultima possibilità di redenzione.
L’altro, l’indimenticabile Short Round in “Indiana Jones e il tempio maledetto” e Richard “Data” Wang ne “I Goonies”, ha raccontato la sua incredibile storia al momento della consegna del premio come miglior attore non protagonista. «Il mio viaggio è cominciato su una barca, ho passato un anno in un campo profughi e sono finito qui sul palco più importante di Hollywood. Dicono che le storie così sono solo per il cinema, ma sono storie reali, è questo il vero sogno americano».
Tra i più premiati “Everything Everywhere All at Once” che viene incoronato come miglior film della 95esima edizione degli Academy Awards. Il film di Daniel Kwan e Daniel Scheinert conquista infatti sette le statuette su undici nomination. Tra i riconoscimenti quelli per la migliore attrice per la sua protagonista Michelle Yeoh, la migliore regia per il “duo trentenne” dei Daniels, per il miglior montaggio e la miglior sceneggiatura originale nonché per i ruoli secondari (Jamie Lee Curtis e, come già detto, Ke Huy Quan).
Tra le grandi sorprese c’è la vittoria degli indiani Rahul Sipligunj, Kaala Bhairava & M.M. Keeravani che hanno ottenuto la statuetta d’oro per la miglior Canzone Originale con “Naatu Naatu”, brano colonna sonora nel film “RRR” (Rise Roar Revolt), battendo le regine incontrastate del mercato musicale del pianeta, Rihanna e Lady Gaga.
Il premio per il miglior film d’animazione è andato a “Pinocchio” di Guillermo Del Toro, il miglior documentario è andato a “Navalny”, il miglior trucco e acconciature è andato a The Whale, quello per i migliori costumi a “Black Panther: Wakanda Forever”.
“Niente di nuovo sul fronte occidentale” del regista tedesco Edward Berger ha ricevuto 4 premi su 9 candidature: miglior film internazionale, miglior fotografia, miglior scenografia, migliore colonna sonora. Vincono anche “Avatar 2” per gli effetti visivi e “Top Gun: Maverick” per il miglior sonoro.
(articolo pubblicato sul quotidiano Roma nell’edizione del 14 marzo 2023)