Un bambino magico a Napoli che fa? Se l’è chiesto Alessandro Siani per realizzare il suo quarto film da regista e protagonista, “Il giorno più bello del mondo”, da stasera al cinema in 550 sale con Vision Distribution. Al centro della storia c’è uno splendido bambino biondo e con gli occhioni blu che irrompe nella vita di Arturo Meraviglia impresario strampalato di un piccolo teatro di avanspettacolo ormai in declino. Il piccolo Gioele con la sorella Rebecca sono l’inaspettato lascito da parte di un lontano zio. La convivenza dei primi giorni non è semplice, ma tutto cambia un bel giorno quando Gioele mette in mostra il suo sorprendente potere: la telecinesi. Arturo pensa bene di mettere subito a reddito il talento del bimbo magico facendolo esibire in spettacoli e alle feste. La notizia fa ben presto il giro del mondo e arriva all’orecchio di un team di loschi scienziati che vorrebbero studiare il fenomeno. Tra questi c’è la bella dottoressa Flavia Mainardi che viene inviata all’ombra del Vesuvio per convincerli a far esaminare il piccolo genio nei loro laboratori. Da qui inizia l’avventura che porterà Arturo e la sua sconclusionata banda di amici ad imbattersi in rapimenti, arresti, e colpi di scena, per poi rimettere il piedi il suo teatro e vivere così il giorno più bello del mondo.
Siani centra così il suo obiettivo e in 120 minuti è in grado di calamitare l’attenzione dello spettatore tra una risata e l’altra catapuldandolo in una atmosfera fiabesca con tinte action. Si è spinto oltre la commedia romantica confezionando un film che entusiasmerà i bambini e coinvolgerà i più grandi. Un’opera matura, coraggiosa, che strizza l’occhio alle tendenze di oggi, puntando al mondo delle serie tv e ai grandi effetti speciali. Un lavoro importante che ha portato l’autore napoletano a stare 8 settimane sul set – tra Napoli (Edenlandia e Città della Scienza), Colmar, a Cernobbio, Fiuggi, Roma – e 8 mesi in post produzione. Ha massimizzato l’esperienza dei suoi precedenti lavori (“Il Principe Abusivo”, “Si accettano miracoli” e “Mister Felicità”), puntato molto su una confezione pressoché impeccabile tra montaggio (Valentina Mariani), costumi (Eleonora Rella), scenografia (Chiara Balducci), e fotografia (Michele D’Attanasio). Per le musiche si è affidato al fedelissimo Umberto Sciopione.
Una sceneggiatura, scritta a quattro mano con Gianluca Ansanelli, farcita di citazioni, di momenti che gli amanti del cinema riconosceranno con piacere, alcuni palesi, altri un po’ nascosti. A partire dall’omaggio alle atmosfere di Frank Capra nella “Vita è meravigliosa”, a “Snatch” di Guy Ritchie nel presentare i personaggi, ai continui riferimenti imprescindibili a Totò, De Crescenzo, Troisi, fino al mondo Disney con i bimbi che ricordano un po’ quelli di Peter Pan.
Ma la vera forza del film è l’equilibrio di talenti nel cast. Un’opera corale che fa leva intanto su gente che mastica pane e palcoscenico come Benedetto Casillo (nei panni di un perfetto scienziato), Gianni Ferreri (l’esilarante barbiere), Nicola Riganese (il posteggiatore sui generis), e Giovanni Esposito (“Pochi Pochi” l’artista strampalato), due attori di fama internazionali ossia la sorprendente Stefania Spampinato che da un paesino catanese è entrata nel cast di “Grey’s Anatomy”, e Leigh Gill tra i protagonisti di “Jocker” con Joaquin Phoenix e Robert De Niro. Infine, non per ordine di importanza, i due meravigliosi piccoli talenti Leone Riva e Sara Ciocca, quest’ultima un vero prodigio anche sul set di Ferzan Ozpetek per “La Dea Fortuna”.
E poi, diciamola tutta, il motore di tutto questo è proprio Alessandro Siani. Un artista capace di rinnovarsi continuamente nei suoi 10 anni di cinema. Uno partito dagli sketch in tv e arrivato ad incassare milioni e milioni al box office. Da cabarettista a attore, regista, produttore, sceneggiatore. Un grande talento che deve essere incoraggiato, coccolato e applaudito.
(articolo pubblicato il 31 ottobre 2019 sul quotidiano Roma)