Riscatto, speranza, sogno. Reduce dai successi di critica ai festival di Venezia (nella Settimana Internazionale della Critica) e Tokyo (dove si è aggiudicato lo Special Jury Prize), sarà nelle sale da domani “Il Cratere”, film diretto da Silvia Luzi e il salernitano Luca Bellino e distribuito da “La Sarraz”.
LA TRAMA. Il film parla di Rosario, gitano delle feste di piazza e di sua figlia Sharon, una bella adolescente col dono del canto. Abitano nel hinterland campano, in un ambiente arido. L’uomo decide di stravolgere il loro destino e di puntare tutto sul talento neomelodico della tredicenne. Ma invece il talento si trasforma in ossessione e la storia in una favola Disney al contrario.
I PROTAGONISTI. Rosario e Sharon, presenti ieri mattina al Modernissimo, sono padre e figlia anche nella vita e di cognome fanno Caroccia. La giovane napoletana ha davvero un gran talento e tanta energia. La sua favola la sta già vivendo, perché a febbraio è stata tra le protagoniste di SanremoYoung.
I REGISTI. «Il successo di Sharon come cantante neomelodica è per Rosario, gitano che nelle feste di paese regala un peluche a chi pesca il numero vincente, una rivincita, una chiave per ribellarsi – hanno raccontato Luzi e Bellino – A suo modo è un film politico, perché quello di Rosario è un odio ancestrale verso i ricchi, e nella sorta di lotta di classe del protagonista c’è forte l’idea che ribellarsi è necessario».
L’ISPIRAZIONE. Non solo registi ma anche anche sceneggiatori, direttori della fotografia, curatori del suono in presa diretta e montatori, i due hanno spiegato che il titolo viene da Crater, una costellazione invisibile proprio perché troppo luminosa, percepibile a fatica e per una sola stagione, ma solo nel sud del mondo. In fase di scrittura sono stati ispirati da un video nel quale la campionessa di nuovo Federica Pellegrini, per una crisi di panico, non riesce a tuffarsi in acqua, e suo padre dietro di lei la incita e la sprona.