Luca Miniero è fatto così. Dopo aver fatto esperimenti sociali piazzando uno del Nord al Sud (e viceversa) e un criminale in una famiglia per bene ora ci prova con un dittatore nella società d’oggi. Esce in sala “Sono Tornato” e a tornare è addirittura Benito Mussolini, in una commedia politicamente scorretta che pone un’inquietante domanda: e se lui tornasse davvero?
LA TRAMA. Roma. Giorni nostri. Dopo 80 anni dalla sua scomparsa Benito Mussolini (interpretato da Massimo Popolizio) è di nuovo tra noi. La guerra è finita, la sua Claretta non c’è più e tutto sembra cambiato. All’apparenza. Il suo ritorno viene casualmente filmato da Andrea Canaletti (Frank Matano), un giovane documentarista con grandi aspirazioni ma pochi, pochissimi successi. Credendolo un comico, Canaletti decide di renderlo protagonista di un documentario che finalmente lo consacrerà al mondo del cinema. I due iniziano così una surreale convivenza, che tra viaggi per l’Italia, ospitate tv e curiosi momenti di confronto con gli italiani di oggi (alcuni dei quali frutto di candid camera poi utilizzate nel film), porta il Duce a farsi conoscere e riconoscere sempre di più, al punto tale da diventare il protagonista di un show in tv e di mettersi in testa di poter riconquistare il paese…
CURIOSITÀ. La pellicola è il remake del film tedesco del 2015 “Lui è tornato” (“Er ist wieder da”) diretto da David Wnendt in cui viene raccontato il ritorno di Adolf Hitler nella Germania moderna.
GENERE: Commedia – USCITA: 1 febbraio (Vision) – DURATA: 100 minuti
ESCONO ANCHE “Maze Runner – La Rivelazione”, “The post”, “Slumber – Il demone del sonno” e “C’est la vie – Prendila come viene”.
(rubrica “Appuntamento al cinema” sul quotidiano Roma del 1 febbraio 2018)