Valeria Golino, “Selfie” di Agostino Ferrente, Pietro Marcello e Massimo Braucci. La 65esima edizione dei David di Donatello parla campano, confermando il trend degli ultimi anni. A loro vanno rispettivamente le statuette per miglior attrice non protagonista per “5 è il numero perfetto”, miglior documentario, miglior sceneggiatura non originale per “Martin Eden”. Una cerimonia che entrerà nella storia perché priva di spettatori, di candidati e premiati in sala. Solo Carlo Conti, in diretta su Rai1, si è collegato in diretta dalle case di tutti i protagonisti che hanno festeggiato la vittoria o assaggiato la sconfitta dal divano del loro salotto con i propri familiari accanto. Restano a bocca asciutta Toni Servillo, Francesco Di Leva “rivali” nella categoria miglior attore non protagonista, e Carlo Buccirosso candidato come miglior attore non protagonista.
“Per ricostruire il nostro Paese dopo la drammatica epidemia sarà necessario recuperare ispirazioni e, quindi, tornare a sognare e a far sognare. E questo è il compito precipuo dell’arte, della creatività e degli artisti”. Queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella lettera inviata alla presidente dell’Accademia del Cinema, Piera Detassis, con cui Carlo Conti ha aperto la serata. “Vorrei – conclude la nota – esprimere sentimenti di vicinanza e di solidarietà per tutti i lavoratori dello spettacolo e alle loro famiglie che, in questo periodo, stanno compiendo sacrifici e affrontando pesanti difficoltà”.
Premi “pesanti” per “Il Traditore”: miglior film, miglior regia quella di Marco Bellocchio, Pier Francesco Favino e Luigi Lo Cascio (che ha battuto la concorrenza di Roberto Benigni), sono miglior attore e miglior attore non protagonista, film premiato anche per la Migliore Sceneggiature Originale firmata dallo stesso Bellocchio con Ludovica Rampoldi, Valia Santelli (anche lei napoletana), Francesco Piccolo, per il miglior montaggio di Francesca Calvelli.
A “Pinocchio” vanno i David “tecnici” quello per miglior costumista a Massimo Cantini Parrini, miglior acconciatore a Francesco Pegoretti, miglior truccatore a Dalia Colli e Mark Coulier, miglior Scenografo a Dimitri Capuani, miglior effetti visivi a Theo Demeris e Rodolfo Migliari.
Miglior attrice Jasmine Trinca per “La Dea Fortuna” di Ozpetek, migliore autore della fotografia Daniele Ciprì per “Il Primo Re”, miglior regista esordiente Phaim Bhuiyan. Diodato, dopo aver vinto il Festival di Sanremo, quest’anno porta a casa anche la statuetta come miglior canzone per “La Dea Fortuna”. David Giovani a “Mio fratello rincorre i dinosauri”.
David speciale alla carriera a Franca Valeri, che il 31 luglio compirà 100 anni, mentre a Ficarra e Picone, per il film “Il primo Natale”, va invece il David dello spettatore che si assegna ogni anno al film più visto dal pubblico nei cinema italiani. Miglior cortometraggio è “Inverno” di Giulio Mastromauro. Non sono mancati i ricordi ai miti del passato tra Alberto Sordi e Federico Fellini, nati esattamente 100 anni fa.