Lo ricordate Will Tippin? Il giornalista un po’ impacciato della serie tv “Alias”? Io sì e fu la prima volta che vidi recitare Bradley Cooper. Il suo era un personaggio timido, quasi goffo con le ragazze. Oggi è considerato un sex symbol, uno degli uomini più affascinanti del mondo di Hollywood. Eppure il suo passato non è così lontano da quel ruolo da nerd impacciato. Infatti, all’età di 22 anni, aveva già appesa sul muro una bella laurea in letteratura inglese, ottenuta con lode alla Georgetown University. Parla più lingue, grazie a studi in francese e alla mamma italiana (il nonno era un poliziotto napoletano).
Dopo essersi tolto il “peso” degli studi (della serie “laureati prima e poi fai quel che vuoi”) si trasferì da Philadelphia a New York per frequentare l’Actor Studio. Subito una apparizione sul piccono schermo in “Sex and City”, poi alcuni episodi di “The Street” e una trasmissione su Discovery, intanto insegnava recitazione ai bambini. L’esordio al cinema è datato 2001 con “Wet Hot American Summer”, una commedia arrivata in Italia solo nel 2015 su Netflix. Nello stesso anno sarà protagonista, al fianco di Jennifer Garner, per l’appunto di “Alias”. Poi ad essere sincero, l’ho perso di vista. Tra le tante voci della sua filmografia l’unica degna di nota è “2 single a nozze”, divertentissima commedia con Owen Wilson e Vince Vaughn.
Il 2008 lo vede molto attivo tra “Yes Man” con Jim Carrey, “The Rocker – Il batterista nudo” e “Prossima fermata: L’inferno”, ma è l’anno successivo che il suo nome prende il volo. È l’anno del primo capitolo della trilogia di “Una notte da leoni”, commedia stravagante che Cooper interpreta da protagonista: un gruppo di amici è a Las Vegas festeggiare un addio al celibato e dopo una notte di follie dovranno mettersi alla ricerca del futuro sposo sparito nel nulla dovendo scontrarsi con una tigre, un gruppo di streapteaser, e addirittura Mike Tyson. Acclamata dalla critica in tutto il mondo, incassò quasi 500 milioni di dollari (al fronte dei 35 spesi). Da quel momento in poi non si è più fermato.
Tra le pellicole che più ho apprezzato ha interpretato il thriller fantascientifico “Limitless” (2011) al fianco di un mito vivente come Robert De Niro, e la commedia romantica “Il lato positivo” (2012) con una sorprendente Jennifer Lawrence. Grazie a quest’ultimo film ottiene la sua prima candidatura agli Oscar come attore protagonista (vinto da Daniel Day-Lewis per “Lincoln”). David O. Russell lo vuole nel suo “American Hustle” (2013) al fianco di Christian Bale ed è subito candidatura agli Oscar per lui come miglior attore non protagonista. Nell’estate dello stesso anno viene assunto dai Marvel Studios per doppiare il personaggio di Rocket Raccoon nei “Guardiani della Galassia”.
La sua carriera incrocerà ancora una volta l’Academy Award: sua maestà Clint Eastwood lo vuole in “American Sniper” (2014), in cui interpreta un cecchino americano realmente esistito impegnato per l’esercito americano in Iraq. Un ruolo per quale ha dovuto prendere circa venti chili ma che gli valse un’altra candidatura come miglior attore protagonista nel 2015 (statuetta vinta da Eddie Redmayne per “La teoria del tutto”). Oggi è padre di Lea avuta un anno fa dalla supermodella Irina Shayk e ad ottobre del 2018 farà il suo debutto alla regia con il film “A Star Is Born” che interpreterà al fianco di Lady Gaga.
(rubrica pubblicata dal magazine Pink Life di febbraio 2018)